Beepl – Tecnologie semantiche per una piattaforma collaborativa di Q&A

Rispetto a Yahoo! Answers e a molte altre similari, la nuova piattaforma Beepl, che ha aperto a tutti la sua fase di alfa test, ha delle caratteristiche interessanti. Unisce infatti i pregi dell’approccio collaborativo tipico di questi sistemi, tra tutti la possibilità di incrementare il ranking dei partecipanti in base alla votazione delle risposte, all’applicazione di tecniche semantiche di individuazione degli argomenti inerenti la domanda. Questa caratteristica, basata su tecniche statistiche come spiegato dagli autori in uno dei thread di discussione, rende il sistema maggiormente proattivo nei confronti dei suoi utenti. Questi non devono infatti iscriversi ad un thread per riceverne gli aggiornamenti, “inseguendo” quindi l’argomento oggetto della domanda, ma sono piuttosto “cercati” dal sistema in base agli argomenti che, attraverso l’utilizzo, il sistema stesso ha associato loro. Effetto immediato del riconoscimento semantico è la comparsa, in calce alla domanda che si sta inserendo, dei tag dei concetti via via riconosciuti. Tale riconoscimento consente la selezione immediata di domande (e relative risposte) già presenti in archivio sullo stesso tema, aumentando di fatto la probabilità di individuare quella che si sta cercando. L’elenco di domande presentate nell’home page di ciascun utente poi, non è deciso in base alla sola cronologia di immissione ma in base all’attinenza agli argomenti di interesse. Questa caratteristica attribuisce alla community maggiore reattività, di fatto facilitando la risposta di coloro che hanno mostrato maggiore “vicinanza” con gli argomenti espressi. Un modo naturale di evitare le risposte insulse, frequentissime in sistemi completamente deregolamentati come quello di Yahoo!, e realizzato attraverso l’abbinamento semantico tra domanda e offerta di conoscenza.
Efficace. Da provare.

Gli insegnamenti di Prezi

L’esempio di Prezi, l’innovativo servizio di cloud-based presentation che aspira a rivoluzionare il modo di comunicare attraverso effetti cinematografici che favoriscono lo storytelling, racchiude numerosi insegnamenti di come il business digitale si stia evolvendo e come il mercato e il sistema economico debba sostenerlo.
Tecnicamente il software nasce da un’idea brillante che, sfruttando capacità tecnologiche prima inarrivabili, dischiude alla creatività nuove possibilità rappresentative che consentono un macroscopico salto di qualità e un guadagno in efficacia nella prassi della comunicazione. Il solco tracciato da PowerPoint, quello che è ormai diventato lo strumento per antonomasia dedicato alla presentazioni, comincia ad essere superato dalle caratteristiche di Prezi che lo surclassa quanto ad efficacia, impatto, qualità delle produzioni possibili. Primo ingrediente quindi è una tecnologia al servizio di uno specifico scopo applicativo e proposta in modo da essere totalmente al servizio di questo scopo.
Il secondo ingrediente di questa success story è il modello di business e la modalità di comunicazione scelta. Prezi segue il solco tracciato dal modello di business SaaS più diffuso che prevede gratuitamente l’erogazione di un servizio ad un livello funzionale base e la vendita di servizi/prodotti aggiuntivi che utilizzano la stessa piattaforma tecnologica, fornendo però funzionalità e livelli di servizio più avanzati. Il tutto immerso in un contesto distribuito di cloud computing che beneficia in toto della tecnologia dei web services, consentendo ad esempio l’integrazione di video di YouTube all’interno delle presentazioni, ed incentrato in una logica social che favorisce l’integrazione con social network e l’identificazione delle produzioni attraverso Profile pages indirizzabili direttamente. Fa la sua parte anche la veste grafica, nello stile pulito ed essenziale delle piattaforme più di successo, che esalta i contenuti, guidando il visitatore passo passo nel percorso conoscitivo delle caratteristiche del servizio. Questo modello è quello che consente oggi la massima amplificazione del business e potenzialmente la più ampia diffusione del brand, e non solo per un prodotto interamente digitale.
Il terzo ingrediente è il contesto di mercato. TechCrunch riporta oggi la notizia dell’investimento del capital venture Accel Partners nel business di Prezi, a testimonianza dell’interesse del mondo della finanza verso idee imprenditoriali che manifestano un potenziale di crescita reale attraverso la penetrazione di mercato, risultato di concrete capacità realizzative, e non soltanto attraverso l’enunciazione di una sia pur valida e brillante idea imprenditoriale. TechCrunch riporta come la diffusione di Prezi sia già considerevole:

Prezi, which is cash-flow positive, has many organizations using its product, from the World Economic Forum to Stanford University and at companies such as Facebook, IBM and Google.

E lo stesso Andrew Braccia, che siederà nel CdA di Prezi come rappresentante di Accel, racconta di aver conosciuto Prezi per il fatto che molte startup utilizzavano il servizio di presentation negli incontri di presentazione del loro business, a testimonianza della validità del modello social e del SaaS come strumento di amplificazione e diffusione del brand e del servizio stesso.
E’ questa anche una delle ragioni dell’interesse che oggi un capital venture ha nelle imprese software del terzo millennio:

For Accel, Prezi was attractive because it fit into one of the fund’s investment theses, which is the trend of the consumerization of software. “The growth of web services is fundamentally altering the traditionally bundled environments of packaged software. Today’s users want best-of-breed software that makes an impact in the lives of professionals and educators around the world. Prezi is redefining the presentation and communication landscape with its leading suite of online productivity software,” he says.

Peccato che, in un panorama in cui il mercato consumer è destinato a condizionare forma e contenuti anche delle applicazioni enterprise, in tutte le economie del mondo, un’idea imprenditoriale come quella di Prezi, nata in Europa, sia costretta a rivolgersi all’economia statunitense per trovare la linfa per il suo sviluppo. Un problema di scarsa lungimiranza o di scarsa cultura digitale della vecchia Europa?
Un fatto è certo: l’arretratezza culturale europea non sta solo nella poca attenzione all’innovazione digitale ma anche nella difficoltà, da parte di imprenditori ed investitori, ad interpretare l’investimento come reale partnership finalizzata alla crescita e allo sviluppo del business. Anche in questo la storia di Prezi ci dice come dovrebbero andare le cose anche in Europa:

In the future, Braccia sees international expansion and collaboration features as growth opportunities for the company. The new funding will be used to hire talent, expanding Prezi across multiple platforms, and widening its global reach.

Ho scoperto aNobii

Luoghi come aNobii ce ne sono molti sul web. In passato ho cominciato a creare la mia libreria sui primi siti collaborativi che sono venuti fuori all’inizio del web 2.0 come LibraryThing. Il punto debole è sempre stato quello della nazionalità: quelli erano soprattutto americani o cmq con una biblioteca in lingua. Ho molti libri in lingua ma ovviamente questa limitazione era abbastanza frustrante anche per l’impossibilità di confrontarsi con i parametri di gusto e cultura europei. aNobii mi sembra il primo che stia prendendo davvero piede anche in Italia. E’ bello per questo; ha tutte le caratteristiche 2.0 di ordinanza e c’è gusto a perderci un po’ di tempo. Il ritorno sull’investimento di inserire pazientemente tutti i libri della propria biblioteca è proprio dato dalle mille possibilità di navigazione e di confronto che aiutano nella scoperta di nuove cose.
Segnalo la possibilità di aggiungere note private, utili a fermare le idee e le suggestioni che si generano durante la lettura.
ieri sera stavo cercando qualcosa di simile per il cinema. Sarebbe davvero interessante… Possibile che non ci sia?